Sembra che in questo paese, in tema di regolamentazione
dell'immigrazione, esistano solo due posizioni: quella che apre
indiscriminatamente le porte, e quella che reagisce, a suon di
volgarità da caserma (ma della peggiore!) per un quasi indiscriminato
respingimento.
Vorrei che ai primi, paladini solo dell'anarchia dalla quale
vorrei fossero inghiottiti, ed ai secondi, emuli della peggiore
volgarità, e sconvenienti, anche fisicamente, come i primi dai quali
vorrebbero distinguersi, sia chiaro che esistono persone che hanno
anche una posizione diversa.
La terza via, per così dire, è slegata dall'assistenzialismo,
lucroso, che alcuni vorrebbero, e detesta, con forza, la volgarità
espressa da chi dice no ebbro d'ignoranza. E' una strada più
difficile, articolata, ma che distingue, seleziona, e soprattutto
previene. Consiste nell'investimento dei denari che sono necessari al
nostro sistema connotato, come dicevo, dal lucroso assistenzialismo,
in strumenti di progresso che debbono essere creati ed alimentati nel
paese d'origine.
L'assistenzialismo, che in questo paese è perorato
non solo quando si discuta d'immigrazione, ma sempre allorché si abbia a che fare con aree di -presunta- debolezza (pensate ai c.d.
consumatori) è un businnes che crea mercato alle organizzazioni
sindacali politicizzate, che mantiene in vita altri professionisti
del nulla che di lavoro spiegano come aiutare chi, invece, non si
vuole vedere crescere ma che si preferisce assistere.
L'assistenzialismo, in altri termini, spero più chiari, non mira a
rendere libere le persone che abbisognano d'aiuto, a ma a renderle
vittime, per sempre, della lucrosa attività d'aiuto. Meglio avere
mille e costose organizzazioni che, qui, assistono, e pesano sulle
risorse, che investimenti silenziosi ma produttivi in grado di creare
opportunità di crescita nel paese d'origine; che aiutino, insomma,
le persone in difficoltà a non avere più bisogno.
Eh si perché se li rendiamo autonomi, non possiamo poi più
lucrare sul loro bisogno !
La terza via esiste, cari esponenti solo delle vostre piccole,
misere, necessità di sopravvivenza politica, ed è portata innanzi
non con strepiti, sputi, ed altre espressioni sconvenienti, né ben
vestita ed imbellettata di perbenismo.
La terza via è contro gli sprechi, ancora una volta.