Zorro

Zorro
Contro le ingiustizie

giovedì 1 agosto 2013

Giustamente oggi un'amica mia ha chiesto se il movimento diventerà qualche cosa, qualche cosa di più, un giorno... Sarebbe bello, evidentemente, ma vorrei che facesse qualche cosa di più anche oggi. E' vero che esistono molti blog, anche similari, molti dei quali sono però al servizio di una scelta, di parte, se non maliziosamente orientati. Non credo però sia cosa da poco invitare alla riflessione nel modo meno partigiano possibile, ed anche grazie a voi, e ad alcuni aspetti che credo rendano questo blog un poco diverso dagli altri (chi non ci conosce bene prenda atto dei documenti che lo fondano e, credo, contraddistinguono). Il di più possiamo però farlo ogni giorno, ciascuno nel proprio quotidiano, personale e professionale, orientando le nostre scelte, lottando contro gli sprechi ed il sistema clientelare; l'abusività della falsa rappresentazione che i politici di oggi in gran parte esercitano non ci può sottrarre dal dovere di esercitare, noi per primi, il ruolo di protagonisti del nostro destino.
Un esempio? Eccolo: Un ufficio pubblico non fa bene il proprio lavoro, omettendo di stimolare un partner privato, pagato con soldi pubblici, che rimane inerte causando danno alla collettività. La consuetudine vorrebbe che la critica venisse, anche dal punto di vista giuridico, rivolta al partner privato che non fa il lavoro per il quale è stato pagato con soldi pubblici. Ma l'ufficio pubblico, anch'esso sostenuto con denari della collettività, può continuare a comportarsi a guisa di osservatore non interessato? La sua inerzia, chi la stigmatizza ? Ebbene, l'ho fatto, anche duramente, richiamando l'ufficio pubblico a fare il proprio lavoro, a smettere i panni dell'osservatore disinteressato ricordandogli quali siano i suoi doveri. La reazione del suo titolare è stata inopportuna e polemica: colto nel vivo dalla critica, che evidentemente riteneva fondata, si è detto con la coscienza a posto ricordandomi che non sono io il titolare dell'ufficio e che tutto funziona comunque bene! Allora ho segnalato la sua improvvida risposta ai suoi superiori, alla Regione, invitandolo a considerare che, in qualità di dipendente pubblico deve rispondere anche a me, sia quale avvocato che gli scrivo a tutela degli interessi violati di terzi, sia come cittadino che ha diritto di sapere come vengono spesi i denari, inclusi quelli utili a pagare il suo stipendio. Il risultato? Il partner privato in una settimana ha fatto ciò che non aveva fatto in quasi dieci anni, dimostrandosi pronto a tutto...e l'ufficio pubblico ha cominciato ad esercitare il controllo che prima non esercitava. C'è voluto tempo, arrabbiature, ho ottenuto nuovi nemici (ma di quel tipo ne ho già moltissimi !), ma ora non ho solo risolto il caso di un cliente, che magari nemmeno vorrà pagarmi, ma orientato il mio lavoro.
Possiamo farlo, dobbiamo però volerlo fare.

mercoledì 31 luglio 2013

eh si, è ciò che le spetta, poteva fare la cubista (era bella, dice) o il premio Nobel o l'impreditrice di successo, garantendosi quindi, secondo lei, ricchezze e nessun rischio, invece ha scelto la porca e dura vita del politico, piena di rinunzie e rischi ed ora ne subisce le gravi conseguenze con la sua pensione...grazie per aver rinunciato ad una vita felice accontentandosi di così poco!

In pensione a 50 anni con più di 3.000 euro al mese: la "casta" colpisce ancora

Alessandra Guerra, ex presidente della regione Friuli, dal primo agosto percepirà un assegno mensile di 4388 euro lordi per 15 anni di impegno attivo nelle istituzioni: nel 1993 entrò in consiglio regionale, ne uscì a maggio 2008


Tangenti per restaurare le ville venete:
ecco gli imprenditori che hanno pagato

Avrebbero corrotto un funzionario dell’Irvv per avere contributi
regionali. La difesa: solo consulenze di un libero professionista



http://gazzettino.it/nordest/primopiano/tangenti_per_restaurare_le_ville_venete_ecco_gli_imprenditori_che_hanno_pagato/notizie/310416.shtml

lunedì 29 luglio 2013


Una soluzione che li farà impazzire! L'Hotel ITALIA !
Ci lamentiamo dell'indennità che viene corrisposta ai nostri parlamentari: è utile a consentire l'esercizio, sicuramente prezioso, della loro funzione, nella quale io stesso credo, perchè da qualche parte dovranno pure vivere e mangiare i nostri eletti, ed è vero.

Se anche le istituzioni fossero amministrate come imprese, e non come colabrodi, un imprenditore penserebbe di organizzare la spesa in modo da ridurla il più possibile, così da aumentare il bilancio positivo con le entrate. 
Ebbene, una possibilità per farlo esiste, aiutatemi a portarla all'attenzione di tutti per costringere chi ci rappresenta...a rappresentarci e metterla ai voti!
Basta ad indennità forfetarie!

Basta a mense principesche!

Da domani potrebbe essere creata, o riadattata, una struttura ricettiva in grado di ospitare tutti i parlamentari durante la loro permanenza a Roma: un letto decoroso, magari pure una piscina e pasti assicurati direttamente presso tale struttura, amministrata dallo stato ma in modo manageriale. Saranno così cancellate tutte le indennità che, sulla carta, sarebbero finalizzate ad offrire sostentamento ai nostri eletti durante le lunghe e faticose permanenze nella capitale.

Il risparmio sarebbe enorme, si creerebbero nuovi posti di lavoro, lo spreco di denaro sarebbe ridotto in modo drastico e in questo meraviglioso collegio per parlamentari potrebbero trovare accoglienza pure altre cariche dello stato, inclusi i Ministri, ed il relativo personale. Chi rifiuta la sistemazione, decorosa, all'Hotel ITALIA non deve aver diritto ad alcuna forma di indennità alternativa per la sua sopravvivenza. 

Pretende di essere trattato diversamente con il denaro altrui? Benissimo: si dimetta!
Il letto non è fatto bene? La mensa fa schifo? Si lamenteranno con il servizio, e poi, di filato, andranno a lavorare, come tocca anche a chi è destinato ad otto ore in miniera, nei campi, in un camion, e non pretende di godere del lusso se non a proprie spese.


Sarò ripetitivo, mi perdonerete, ma al di là dei proclami sull'autunno di fuoco, espressi da alcuni, e dalla risposta, del Premier, sulla necessità invece di una riconciliazione, e senza voler prendere, perchè proprio non mi interessa, le parti di alcuno, trovo sia ipocrita e vergognoso continuare ad avere apparente comprensione per la condizione di moltissimi italiani, magari a casa senza lavoro, e mantenere assurdi privilegi -che questa pagina denuncia da tempo- in grado di per sè soli, se abdicati, di tenere aperte aziende, salvare migliaia di posti di lavoro.
Continuo quindi a credere che sino a che non saranno accolte le nostre richieste, contenute nel manifesto di programma, la classe politica, di qualunque colore, non potrà godere di alcuna credibilità.
Rinunciate prima ai privilegi, evitate gli sprechi di denaro pubblico utili a sostenere le vostre spesso vergognose guarentigie, e solo allora potrete dirvi dispiaciuti delle condizioni di difficoltà del Paese.
E non venite a dirmi che non è la mera rinuncia a tale spreco a poter discriminare il buon politico da quello pseudo-mafioso al quale spesso siamo abituati, perché siamo un popolo in difficoltà, ma non siamo stupidi.