Giustamente oggi un'amica mia ha chiesto se il movimento diventerà qualche cosa, qualche cosa di più, un giorno... Sarebbe bello, evidentemente, ma vorrei che facesse qualche cosa di più anche oggi.
E' vero che esistono molti blog, anche similari, molti dei quali sono però al servizio di una scelta, di parte, se non maliziosamente orientati. Non credo però sia cosa da poco invitare alla riflessione nel modo meno partigiano possibile, ed anche grazie a voi, e ad alcuni aspetti che credo rendano questo blog un poco diverso dagli altri (chi non ci conosce bene prenda atto dei documenti che lo fondano e, credo, contraddistinguono).
Il di più possiamo però farlo ogni giorno, ciascuno nel proprio quotidiano, personale e professionale, orientando le nostre scelte, lottando contro gli sprechi ed il sistema clientelare; l'abusività della falsa rappresentazione che i politici di oggi in gran parte esercitano non ci può sottrarre dal dovere di esercitare, noi per primi, il ruolo di protagonisti del nostro destino.
Un esempio?
Eccolo: Un ufficio pubblico non fa bene il proprio lavoro, omettendo di stimolare un partner privato, pagato con soldi pubblici, che rimane inerte causando danno alla collettività. La consuetudine vorrebbe che la critica venisse, anche dal punto di vista giuridico, rivolta al partner privato che non fa il lavoro per il quale è stato pagato con soldi pubblici. Ma l'ufficio pubblico, anch'esso sostenuto con denari della collettività, può continuare a comportarsi a guisa di osservatore non interessato? La sua inerzia, chi la stigmatizza ?
Ebbene, l'ho fatto, anche duramente, richiamando l'ufficio pubblico a fare il proprio lavoro, a smettere i panni dell'osservatore disinteressato ricordandogli quali siano i suoi doveri.
La reazione del suo titolare è stata inopportuna e polemica: colto nel vivo dalla critica, che evidentemente riteneva fondata, si è detto con la coscienza a posto ricordandomi che non sono io il titolare dell'ufficio e che tutto funziona comunque bene!
Allora ho segnalato la sua improvvida risposta ai suoi superiori, alla Regione, invitandolo a considerare che, in qualità di dipendente pubblico deve rispondere anche a me, sia quale avvocato che gli scrivo a tutela degli interessi violati di terzi, sia come cittadino che ha diritto di sapere come vengono spesi i denari, inclusi quelli utili a pagare il suo stipendio.
Il risultato? Il partner privato in una settimana ha fatto ciò che non aveva fatto in quasi dieci anni, dimostrandosi pronto a tutto...e l'ufficio pubblico ha cominciato ad esercitare il controllo che prima non esercitava.
C'è voluto tempo, arrabbiature, ho ottenuto nuovi nemici (ma di quel tipo ne ho già moltissimi !), ma ora non ho solo risolto il caso di un cliente, che magari nemmeno vorrà pagarmi, ma orientato il mio lavoro.
Possiamo farlo, dobbiamo però volerlo fare.
Possiamo farlo, dobbiamo però volerlo fare.
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